domenica 19 settembre 2010

September is the cruellest month.

Da un paio d'anni a questa parte penso che settembre sia il mese peggiore dell'anno.
Tutto è iniziato due anni fa. O finito, con questa frase: "Io ti amo, ma amo di più me stessa.".
Ci ho messo del tempo per rialzarmi, più di un anno, e pure dopo quei lunghi dodici mesi perdevo l'attrattiva nelle persone che mi stavano davanti quando ormai sapevo di averle in pugno. Mettiamola così: mi impegnavo nel gioco del corteggiamento, ma l'interesse calava appena si abbassava la guardia.
A due anni da quel momento (è relativa la cosa: stranamente non mi ricordo la data esatta), mi ritrovo senza aver voglia di finire l'università, a otto esami dalla laurea, con una sessione autunnale da cancellare dalla memoria: tre esami su tre non superati, una battaglia contro il fuoricorso combattuta, ma persa in extremis. E la maggior parte dei miei compagni di corso già laureati e preiscritti alla specialistica.
Io non so più cosa fare. La prendo sul personale e dico che non saranno certo due maledetti esami a farmi gettare la spugna, ma la concentrazione ha deciso di prendersi un anno sabbatico. E il mio sogno nel cassetto, diventare traduttrice? Lavorare tutto il giorno con il mio grande amore, i libri? Dov'è andato a finire?
Speriamo che ottobre, insieme al clima autunnale, mi porti anche qualche consiglio.


[Nel mentre: proposta di convivenza. Tremendamente indecisa sulla risposta.]