giovedì 31 maggio 2012

Dolorosi addii e nuovi inizi

Ho lasciato Milano in una soleggiata giornata di metà maggio.
Un addio sofferto e combattuto, incerta fino all'ultimo se restare o andarmene.
Perché a me Milano piace, e molto. Si respira aria di possibilità, di voglia di fare. Tutto quello che c'è di criticabile in quella città, è detto da una persona che non ci ha mai vissuto.
Pure io cinque anni fa non volevo trasferirmi e ora mi ritrovo a sentirne la mancanza.
Mi ci vedo a vivere lì in pianta stabile. Sarà che ho avuto la fortuna di vivere in una zona molto bella e centrale quale è Porta Romana, ma anche girandola in lungo e in largo, non ho ancora trovato una zona che si possa definire brutta.

Sono tornata sul lago, per un lavoro inaspettato che sarebbe stato da stupidi non accettare.
Ora lavoro come Private Concièrge per le suites di un albergo. Lavoro particolare, a volte noioso, a volte ricco di avvenimenti.
Fino a ottobre la mia vita sarà così, poi chissà, magari mi torna la voglia di fare la specialistica, ne ho trovata una in Organizzazioni delle Imprese Turistiche che non sembra male.
(perché nel mentre, grazie a un corso, ho scoperto che di traduzione non potrò vivere, quantomeno in Italia dove ti pagano una miseria)
Ma per quello c'è tempo, per ora vivo il presente.