Speravo che, una volta finita la sessione d'esame, riuscissi a scrivere con più frequenza, ma la vita meneghina m'ha travolto nella sua attività frenetica.
Speravo anche di riuscire a leggere e studiare con un po' più di calma, con scarsi risultati.
L'università è ricominciata e ormai faccio comunella con Ale e, più raramente, con Edo. Perché gli altri fanno parte della sfigghitudine che basa la propria esistenza sullo studio, quando dovrebbe capire che ha vent'anni e che si vive una volta sola.
Sono in attesa di una risposta per il lavoro, ho contattato un'impresa d'architettura che cercava una traduttrice, ma ormai si fa tutto con i computer e il lavoro dei miei sogni sta andando a farsi fottere ancora prima di iniziare. Al massimo mi butterò sui call-center, come ogni buona universitaria che si rispetti.
Da novembre inizio il corso di acqua-gym, ché questo mese mi sono dimenticata d'iscrivermi. La dieta inizia a mostrare i suoi effetti (due taglie perse, yeah), ma bisogna rassodare.
Il resto della vita procede normalmente, tra litigi assurdi, convivenza forzata, giri per Milano, incontri piacevolmente inaspettati e aperitivi, of course.