Sabato c'è stato l'Open Day del mio liceo. Era un po' di tempo che volevo passare a salutare i professori, a dire loro grazie per quello che hanno fatto per me.
[per la cronaca: non sono mai stata una lecchina, anzi. La maggior parte di loro mi odiava, ma il perché è un discorso a parte che non affronterò. Alcuni di loro, però, hanno fatto veramente molto per me. Mi hanno aiutato, sostenuto e soprattuto, creduto. E non è da tutti.]
Mi sono sempre sentita inferiore rispetto all'ambiente delle Orsoline (sì, ho fatto le Orsoline e me ne vanto!): ero una ragazzina che arrivava da un paesino della profonda provincia comasca, con bagaglio culturale pari a zero.
[per la cronaca v2.0: il primo che fa allusioni alla privata e alla facilità della suddetta verrà gravemente ferito. E ne sono capace. Ho sputato sangue per non affondare in quei cinque anni e ho rischiato di non farcela più di una volta.]
Fortunatamente ho trovato dei compagni di classe fantastici, che mi hanno fatto vivere un'esperienza fantastica.
Con due di questi compagni fantastici e un loro amico sono uscita a pranzo, dopo aver parlato con i professori. Mi mancavano momenti del genere: discorsi intelligentemente divertenti con persone intelligenti. Era tanto che non mi capitava, non ci ero più abituata.