sabato 17 ottobre 2009

Felicità®, Will Ferguson

"Un nuovo giorno? E che razza di mondo sarà? Un mondo senz'anima. Un mondo senza risate. Senza vere risate. Di quelle che ti fanno venire il mal di cuore e ti annebbiano la vista. In cielo non ride nessuno, May. E nessuno ride in paradiso. È lì che stiamo andando? Un mondo che ha dimenticato quanto sia triste una vera risata. Lacrime e risa, May. Due facce della stessa medaglia. Non puoi separarle. Nemo saltat sobrius! 'Chi è sobrio non balla.' L'ha scritto James Boswell, era vero nel diciottesimo secolo e lo è ancora oggi. Abbiamo bisogno dei nostri vizi. Abbiamo bisogno dell'inconsistenza dello zucchero filato, perché la vita è triste, breve e finisce troppo presto. Come mai perdiamo tutto questo tempo a cercare di rattoppare la nostra identità? Perché siamo tanto attratti dalle frivolezze? Perché queste piccole cose da niente sono importantissime."
May non lo stava ascoltando più e Edwin avrebbe potuto parlare alla propria ombra. (E, in un certo senso, era esattamente quello che stava facendo.)
"May, non so quale sia il senso della vita, ma una cosa la so: le frasi più importanti di tutto il linguaggio umano sono: 'se solo' e 'magari un giorno'. I nostri errori passati sono i desideri inappagati. Ciò che rimpiangiamo è ciò a cui aneliamo. È questo a fare di noi ciò che siamo."

2 commenti:

ha detto...

Come libro sembra promettente e decisamente vero.
Oggi vado a fare incetta e se lo trovo lo compro XD

kusse

Abby ha detto...

poi parla del mondo dell'editoria, è il ritratto della Abby futura :D
beh, fine del mondo esclusa, magari :)