Purple.
Posso dividerli tra la stanza di Milano e quella di Como?
Milano:
- Condivido la stanza con altre due ragazze: Ilaria, una mia grande amica, ed Elisa, che non ho ancora capito se c'è o ci fa;
- Sulle pareti vicino al letto ci sono appesi ritagli di giornale e fotografie in bianco e nero;
- Il lampadario è a forma di stella e Ilaria lo odia perché dice che non fa abbastanza luce;
- La camera dà su una via centrale e molto trafficata di Milano e la mia sveglia mattutina sono i clacson impazziti della gente che va a lavorare;
- Non si può certo prendere in considerazione la privacy in questa camera, ma a me piace così.
Como:
- Dicono che mi rispecchi completamente;
- La parete dietro la testata del letto è blu e ci sono appese cinque fotografie in bianco e nero, riproduzioni della Magnum Photos;
- Sei scaffali e una libreria. E non ho più spazio per i libri;
- Sulla cassettiera ci sono le foto delle persone che hanno significato qualcosa per me, anche se andrebbero aggiornate. C'è anche la mia preferita: io e mio padre in Austria, ci guardiamo e sorridiamo;
- Ho un enorme letto matrimoniale, una volta il "nostro" letto. Ora ci dormo in diagonale e sono comodissima!
Blue.
- Mia madre è come una grande amica. Parlo di tutto con lei e non riesco a mentirle;
- Ho un buon rapporto anche con mio padre, ma vorrei che ogni tanto mi facesse capire che approva le mie scelte;
- I miei si sono sposati perché io ho affrettato i tempi (leggasi: mia madre è rimasta incinta);
- Nonostante ciò, si vede che sono ancora innamorati l'uno dell'altra. E li invidio;
- Sono figlia unica e ne ho sempre sofferto, ma mio padre non ha voluto altri figli per non far provare loro quello che ha passato lui: sentirsi messo da parte perché era "l'altro" il favorito;
- Tendo a considerare la mia famiglia unita anche se, come tutte le famiglie, ha molti problemi;
- A Milano vivo anche con mio cugino, che io chiamo Gesù Cristo perché ha i capelli lunghi e la barba;
- Nella mia famiglia sono le donne che comandano;
- Anche se c'è da dire che non ho mai conosciuto i miei nonni, quindi per forza di cose è una famiglia matriarcale.
Green.
- Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con il mio corpo, non c'è stato un momento in cui mi piacessi veramente;
- Ho un fisico a clessidra ma, come dico io, una clessidra di ventiquattr'ore: vita strettissima, ma fianchi e seno molto grossi;
- Per il motivo sopracitato, è difficile che un ragazzo mi guardi negli occhi;
- Ho una cicatrice sulla mano sinistra, dovuta alla mia incapacità di usare i coltellini svizzeri, ma mi piace da morire;
- Nel palmo della mano destra, invece, ho la punta di una matita: Monica, in terza elementare, voleva farmi sentire quanto era appuntita la matita appena temperata, ma la punta s'è rotta e non c'è stato verso di toglierla;
- Ho tre tatuaggi, ma questo già si sapeva;
- Adoro il neo che ho sul collo, anche se dovrei toglierlo visto che porto sempre due collane;
- Mi piacciono i miei occhi, di un colore indefinito, che vira dal verde, al nocciola, al marrone scuro.
Yellow.
- Ho dei ricordi molto belli della mia infanzia: poca TV, molto verde.
- Uscivo sempre con Francesca, Andrea e Mara. Ora Francesca è mamma, Andrea s'è dato all'agricoltura e non risponde mai al telefono e con Mara ho perso i contatti;
- Avevamo costruito una specie di casetta e ci trovavamo lì tutti i giorni, fino a che non abbiamo trovato una vipera all'interno e abbiamo cambiato luogo d'incontro;
- Da piccola catturavo le lucertole e le lanciavo addosso ad Andrea perché aveva paura;
- Io e Francesca facevamo sempre il succo di rose cogliendo le rose di sua madre e strizzandole nell'acqua;
- Facevamo molti giri in bicicletta o con i pattini;
- Una volta siamo stati rincorsi da un asino. E non è stato bello.
Orange.
- Da qualche anno è entrato a far parte dei Borghi più belli d'Italia;
- Ha un parco che dà sul lago e lì c'è una specie di terrazzino: il mio posto preferito. Andare lì, la sera, con tutte le luci che si riflettono sul lago, è qualcosa di magico;
- C'è una copia di Amore e Psiche di Canova. E scusate se è poco;
- Ci hanno vissuto Goethe, Stendhal e i fratelli Brentano;
- Quando sono lì, vorrei andarmene e quando non ci sono, mi manca;
- Gli americano vengono pensando di trovare chissà cosa solo perché lì vicino c'è la casa di George.
Red.
- Non ho una vero/a e proprio/a migliore amico/a: ho delle persone molto importanti, ma non m'è mai piaciuto il concetto di "migliore amico";
- Anche perché, se ci penso, ho sempre considerato Daniele il mio migliore amico e guarda a cosa ha portato;
- Se dovessi fare dei nomi, sarebbero: Veronica, Federica, Ileana, Eugenio, Andrea;
- Non è facile essermi amica, lo so, ma se chiedo aiuto è perché ne ho veramente bisogno e se tu in quel momento hai cose più importanti da fare, qualcosa s'incrinerà per sempre;
- Dev'esserci sintonia, ma non per forza gusti o idee simili, anzi.
Pink.
- Ma non ne ho già parlato prima? Comunque. Il secondo nome di mia madre è Armida e io lo adoro;
- I miei genitori hanno tratti molto simili e per questo non si riesce mai a capire da chi ho preso cosa;
- Vivevano in paesi limitrofi e, fino al lontano 1986 quando un'amica in comune li ha presentati, non si erano mai visti;
- Dicono che mio padre somigli a George Clooney. Io non ho ancora capito dove.
White.
- Sono estremamente lunatica: un momento ti amo, il momento dopo ti odio;
- Non so se si può definire personalità, ma non riesco a celare quello che provo: mi si legge in faccia;
- Mi offendo facilmente, ma altrettanto facilmente dimentico.
Grey.
- Mi piace scoprire la bellezza nascosta delle cose. Forse è anche per questo che mi piace così tanto Milano: devi cercare la bellezza, non ti si palesa davanti agli occhi appena metti piede in città;
- Adoro i libri e tutto ciò che li riguarda o è tratto da essi.
Black.
- Durante un aperitivo siamo finiti a parlare di Shakespeare. Come può non piacermi uno così?
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