venerdì 14 marzo 2008

Il periodo troio


Ogni individuo ha delle tappe alle quali non può sfuggire. Inconsciamente tutti, chi prima chi dopo, ci passano.
Una di queste è il cosiddetto periodo troio.
Il periodo troio è quel lasso di tempo - durata media un anno e mezzo, al massimo due - nel quale la persona si diverte alla stragrande fregandosi di quello che pensano o meno gli altri.
In genere sopraggiunge verso i diciassette anni e si fanno le peggio cazzate di 'sto mondo (e pure dell'altro).
Al diavolo i moralismi. Si può dire quello che si vuole, ma queste esperienze servono. Modellano il carattere, reagisci meglio alle batoste future e via dicendo.
Non è che ne parlo perché voglio rivangare quel periodo della mia vita con aria nostalgica, ma semplicemente perché è saltato fuori il discorso in questi giorni.
Il problema è che, per quanto futile la cosa possa sembrare, ha anch'essa la sua tempistica e una sua motivazione. Intendo dire che questo genere di esperienze vanno fatte quando si è ancora degli stupidi adolescenti, altrimenti si rischia di sembrare semplicemente ridicoli. E, oltre a ciò, servono per riuscire a rialzarsi quando si riceve un rifiuto o finisce una storia.
Visto? Tutto ha un suo perché.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

fa parte del periodo troio anche la nostra voglia di andare sulla via della perdizione ?? (:

Abby ha detto...

OVVIO!!
(e ora ne parlo nel post...ihihihi)