venerdì 23 dicembre 2011

LA festa (momenti topici by FGC)

- Taglio in comune di verdure e frutta, Abby coordina i lavori;
- Errore di Sintesi nel consigliare a Hulk di girare la Paella, con seguente ira di Abby; 
- Brindisi mogio, mangiare esaurito rapidamente;
- Discorso di Ely , tipo "grazie di avermi accolto tra di voi" con consenso deciso di Sintesi ("Brava Elisa"); 
- Discussione sulla "necessità di fumare le canne per crescere come persone" di Werther: Disapprovazione di Rottie, Zena, Sami, Lavandaia e sorprendentemente di Sintesi ("ma chi è il tuo pusher?", indagine che durerà per il resto della serata);
- Goffaggine di Sintesi: l'alcool fa effetto (1 Spritz);
- Perdita del regalo di Lavandaia da parte della suocera: sgomento in sala;
- Regalo di Abby ai coinqui CDS: Clap-Clap (come al Bernabeu);
- Discussione tra Werther e Sami, partita da frase del primo, tipo "io non sono razzista ma certe volte si, tipo verso i musulmani";
- Partita a Taboo: Hulk sfoggia metafore degne del miglior Dante Alighieri: "Entra nella zia, ma non è un preservativo";
- Telefonata da parte della madre di Sami: Urla in aramaico antico in CDS;
- Sbaraccamento rapido di tavoli da parte di Zena, con Lavandaia palesemente assonnata.

[Ammetto di divertirmi con poco, ma quando ho letto questo sono scoppiata a ridere. Bella cena di Natale, la mia ultima in quella casa. E la nostalgia inizia a salire...]

lunedì 12 dicembre 2011

Some people make me smile

A.: "a presto.. quando sei a Como trilla :D­ ­" 
Abby: "iena permettendo ;)" 
A.: "metti la cintura di castità prima che ti salto addosso :D­ ­" 
Abby: "ahahah" 
A.: "ahahahahah­ ­" 
Abby: "chennnnessssai, ne è passato di tempo!" 
A.: "certe persone non si scordano mai...­ ­"

domenica 4 dicembre 2011

Le telefonate del sabato notte mi rendono felice

Abby: "Pronto?"
L.: "Chissà se ti ricordi di me..."
Abby: "Ho una buona memoria, mio caro..."
L.: "Eheheh"
Abby: "O forse un anno in America ti ha fatto dimenticare di me e ora fai il giochino inverso per cercare di ricordarti?"
L.: "No, cara la mia Elisabetta, mi ricordo benissimo di te. Ero dalle tue parti e mi sei venuta in mente..."
Abby: "E che ci facevi dalle mie parti?"
L.: "È sempre bello fare un giro per il lago..."
Abby: "Ammettilo che ti mancava...!"
L.: "Beh, molti ricordi sono riaffiorati. Indubbiamente sì, mi mancava. Storie passate, romantiche e pazze. Un po' come la sera che ci siamo conosciuti..."
Abby: "Ahahah, è vero, che pazzi! E come pioveva! Rifaresti una cosa del genere ora...?"
L.: "Certo. E la rifarei con te."

sabato 26 novembre 2011

Il malinteso, Irène Némirovsky


Aveva delle amanti, relazioni che duravano due o tre mesi al massimo, facili da cominciare e facili da rompere, poiché finivano sempre con l'annoiarlo in breve tempo. Cambiava spesso donna - a suo giudizio, infatti, solo il primo bacio valeva qualcosa - e praticava a meraviglia quell'arte prettamente moderna che consiste nel "piantare le donne", delle quali sapeva sbarazzarsi con eleganza. A volte, dopo aver abbandonato un'amante, oltre a provare la sensazione di sollievo di chi ha portato a termine un compito, gli tornava in mente suo padre, che aveva creduto di cogliere il senso della vita in quegli occhi, in quei seni, in quei brevi spasmi. La donna... Per Yves era soltanto un oggetto grazioso e comodo: innanzitutto, ce n'erano talmente tante, da quando c'era stata la guerra, ed erano così disponibili... E poi no, davvero, no, aveva un bel frugare in quegli occhi languidi e ingannevoli, non c'era traccia del brivido interiore, della luce sempre nuova che suo padre si era illuso di trovarvi, e che forse anche lui confusamente cercava. E pensava che per chi ha visto lo sguardo dei moribondi, per chi è caduto ferito, per chi ha spalancato le palpebre nel disperato tentativo di scorgere un lembo di cielo prima di morire, per chi ha vissuto tutto questo, la donna non ha né segreti né mistero né attrattive se non quella di essere compiacente, graziosa e fresca. L'amore... doveva essere una sensazione di pace, di calma, di infinita serenità... doveva dare riposo... se mai esisteva...

lunedì 14 novembre 2011

Ninfea.

Mi hanno appioppato questo soprannome. In realtà era un modo velato e scherzoso di darmi della ninfomane (che poi, pure questo...), ma sono andata a controllare il significato e sono venuta a scoprire che...



I Greci attribuivano al fiore qualità anti-afrodisiache; nella mitologia greca è considerato il simbolo dell’amore non corrisposto, ma anche dell’amore platonico. Gli Egizi hanno scelto questo fiore per ornare, dipinto le pareti delle tombe dei faraoni. In Oriente, la ninfea simboleggia l’alba, l’arrivo del sole; alcune varietà si aprono quando sorge il sole e poi si richiudono al tramonto. Giglio d’acqua è il nome utilizzato per indicare la ninfea nei paesi anglosassoni; qui rappresenta la castità, la purezza, e la freddezza.

Freddezza ci sta, ma il resto? Cara ninfea, vuoi dirmi qualcosa...?

Tutto è un eterno ritorno

Ho ricominciato a sentire Daniele. La cosa è dovuta al fatto d'aver avuto un appuntamento - se così si può chiamare - disastroso. Ora ci rido, ma è terribile quanto un uomo possa non saperci fare con una donna.

[sì, mi riferisco al tipo di Shakespeare, ma non voglio parlarne. Più che altro perché qua non ho mai parlato apertamente di sesso e non voglio iniziare ora.]

Comunque. L'ho cercato io, con un semplice messaggio. A volte manchi. E da lì abbiamo ricominciato a parlare. Niente di che, si è parlato del più e del meno, evitando abilmente ogni possibile riferimento alla nostra relazione.
Cosa ho capito? Che non è cresciuto minimamente, che gli errori che ho cercato di fargli notare per molto tempo continua a farli e che rimane il solito maledetto orgoglioso. Ma non è quello il punto. 
Ho capito che mi manca. Non come compagno, rimango dell'idea che sia troppo egoista per instaurare una relazione degna di tale nome. Mi manca come amico, mi manca tutto quello che c'era prima del diciassette marzo duemiladieci.
Ma non penso l'abbia capito.

venerdì 7 ottobre 2011

Perché il venerdì è noioso

Purple.
Posso dividerli tra la stanza di Milano e quella di Como?
Milano:
  • Condivido la stanza con altre due ragazze: Ilaria, una mia grande amica, ed Elisa, che non ho ancora capito se c'è o ci fa;
  • Sulle pareti vicino al letto ci sono appesi ritagli di giornale e fotografie in bianco e nero;
  • Il lampadario è a forma di stella e Ilaria lo odia perché dice che non fa abbastanza luce;
  • La camera dà su una via centrale e molto trafficata di Milano e la mia sveglia mattutina sono i clacson impazziti della gente che va a lavorare;
  • Non si può certo prendere in considerazione la privacy in questa camera, ma a me piace così.
Como:
  • Dicono che mi rispecchi completamente;
  • La parete dietro la testata del letto è blu e ci sono appese cinque fotografie in bianco e nero, riproduzioni della Magnum Photos;
  • Sei scaffali e una libreria. E non ho più spazio per i libri;
  • Sulla cassettiera ci sono le foto delle persone che hanno significato qualcosa per me, anche se andrebbero aggiornate. C'è anche la mia preferita: io e mio padre in Austria, ci guardiamo e sorridiamo;
  • Ho un enorme letto matrimoniale, una volta il "nostro" letto. Ora ci dormo in diagonale e sono comodissima!
Blue.
  • Mia madre è come una grande amica. Parlo di tutto con lei e non riesco a mentirle;
  • Ho un buon rapporto anche con mio padre, ma vorrei che ogni tanto mi facesse capire che approva le mie scelte;
  • I miei si sono sposati perché io ho affrettato i tempi (leggasi: mia madre è rimasta incinta);
  • Nonostante ciò, si vede che sono ancora innamorati l'uno dell'altra. E li invidio;
  • Sono figlia unica e ne ho sempre sofferto, ma mio padre non ha voluto altri figli per non far provare loro quello che ha passato lui: sentirsi messo da parte perché era "l'altro" il favorito;
  • Tendo a considerare la mia famiglia unita anche se, come tutte le famiglie, ha molti problemi;
  • A Milano vivo anche con mio cugino, che io chiamo Gesù Cristo perché ha i capelli lunghi e la barba;
  • Nella mia famiglia sono le donne che comandano;
  • Anche se c'è da dire che non ho mai conosciuto i miei nonni, quindi per forza di cose è una famiglia matriarcale.
Green.
  • Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con il mio corpo, non c'è stato un momento in cui mi piacessi veramente;
  • Ho un fisico a clessidra ma, come dico io, una clessidra di ventiquattr'ore: vita strettissima, ma fianchi e seno molto grossi;
  • Per il motivo sopracitato, è difficile che un ragazzo mi guardi negli occhi;
  • Ho una cicatrice sulla mano sinistra, dovuta alla mia incapacità di usare i coltellini svizzeri, ma mi piace da morire;
  • Nel palmo della mano destra, invece, ho la punta di una matita: Monica, in terza elementare, voleva farmi sentire quanto era appuntita la matita appena temperata, ma la punta s'è rotta e non c'è stato verso di toglierla;
  • Ho tre tatuaggi, ma questo già si sapeva;
  • Adoro il neo che ho sul collo, anche se dovrei toglierlo visto che porto sempre due collane;
  • Mi piacciono i miei occhi, di un colore indefinito, che vira dal verde, al nocciola, al marrone scuro.
Yellow.
  • Ho dei ricordi molto belli della mia infanzia: poca TV, molto verde.
  • Uscivo sempre con Francesca, Andrea e Mara. Ora Francesca è mamma, Andrea s'è dato all'agricoltura e non risponde mai al telefono e con Mara ho perso i contatti;
  • Avevamo costruito una specie di casetta e ci trovavamo lì tutti i giorni, fino a che non abbiamo trovato una vipera all'interno e abbiamo cambiato luogo d'incontro;
  • Da piccola catturavo le lucertole e le lanciavo addosso ad Andrea perché aveva paura;
  • Io e Francesca facevamo sempre il succo di rose cogliendo le rose di sua madre e strizzandole nell'acqua;
  • Facevamo molti giri in bicicletta o con i pattini;
  • Una volta siamo stati rincorsi da un asino. E non è stato bello.
Orange.
  • Da qualche anno è entrato a far parte dei Borghi più belli d'Italia;
  • Ha un parco che dà sul lago e lì c'è una specie di terrazzino: il mio posto preferito. Andare lì, la sera, con tutte le luci che si riflettono sul lago, è qualcosa di magico;
  • C'è una copia di Amore e Psiche di Canova. E scusate se è poco;
  • Ci hanno vissuto Goethe, Stendhal e i fratelli Brentano;
  • Quando sono lì, vorrei andarmene e quando non ci sono, mi manca;
  • Gli americano vengono pensando di trovare chissà cosa solo perché lì vicino c'è la casa di George.
Red.
  • Non ho una vero/a e proprio/a migliore amico/a: ho delle persone molto importanti, ma non m'è mai piaciuto il concetto di "migliore amico";
  • Anche perché, se ci penso, ho sempre considerato Daniele il mio migliore amico e guarda a cosa ha portato;
  • Se dovessi fare dei nomi, sarebbero: Veronica, Federica, Ileana, Eugenio, Andrea;
  • Non è facile essermi amica, lo so, ma se chiedo aiuto è perché ne ho veramente bisogno e se tu in quel momento hai cose più importanti da fare, qualcosa s'incrinerà per sempre;
  • Dev'esserci sintonia, ma non per forza gusti o idee simili, anzi.
Pink.
  • Ma non ne ho già parlato prima? Comunque. Il secondo nome di mia madre è Armida e io lo adoro;
  • I miei genitori hanno tratti molto simili e per questo non si riesce mai a capire da chi ho preso cosa;
  • Vivevano in paesi limitrofi e, fino al lontano 1986 quando un'amica in comune li ha presentati, non si erano mai visti;
  • Dicono che mio padre somigli a George Clooney. Io non ho ancora capito dove.
White.
  • Sono estremamente lunatica: un momento ti amo, il momento dopo ti odio;
  • Non so se si può definire personalità, ma non riesco a celare quello che provo: mi si legge in faccia;
  • Mi offendo facilmente, ma altrettanto facilmente dimentico.
Grey.
  • Mi piace scoprire la bellezza nascosta delle cose. Forse è anche per questo che mi piace così tanto Milano: devi cercare la bellezza, non ti si palesa davanti agli occhi appena metti piede in città;
  • Adoro i libri e tutto ciò che li riguarda o è tratto da essi.
Black.
  • Durante un aperitivo siamo finiti a parlare di Shakespeare. Come può non piacermi uno così?

lunedì 3 ottobre 2011

You talkin' to me?

Il cosmo ti autorizza a innamorarti profondamente, follemente e spesso, Gemelli. Anzi, agli dèi del fato e agli angeli del karma non dispiacerà se sarai così gonfio di infatuazione e desiderio da riempire un intero isolato. L’unica condizione che mettono è che tu non prenda decisioni affrettate né introduca grossi cambiamenti nella tua vita mentre sei in questo stupendo vortice di passione. Non lasciare il lavoro, non vendere tutto quello che hai, non liberarti di amici e persone care che sono temporaneamente in disgrazia. Nel prossimo futuro, abbandonati semplicemente alla calda e sensuale vampa del liquido fuoco azzurro.


Secondo me Brezsny mi spia e scrive l'oroscopo in base alla mia vita.

sabato 1 ottobre 2011

Incontri fortuiti fanno riaffiorare sonetti dimenticati

My mistress' eyes are nothing like the sun; 
Coral is far more red than her lips' red; 
If snow be white, why then her breasts are dun; 
If hairs be wires, black wires grow on her head. 
I have seen roses damasked, red and white, 
But no such roses see I in her cheeks; 
And in some perfumes is there more delight 
Than in the breath that from my mistress reeks. 
I love to hear her speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound; 
I grant I never saw a goddess go; 
My mistress when she walks treads on the ground.
 And yet, by heaven, I think my love as rare 
 As any she belied with false compare.

[Sonnet CXXX, William Shakespeare]

mercoledì 28 settembre 2011

I'm back

Settembre è un mese difficile, sono successe molte cose e, probabilmente, the worst is yet to come. 
Tutto è iniziato per il meglio: io che torno a Milano, i mille esami da dare, il tenermi la mente impegnata...
Il problema è che non tutto è andato come speravo. Non parlo solo dell'università, ma di molte altre cose. Forse è meglio procedere in ordine...

Speravo di riuscire a dare tutti gli esami che mi mancavano per laurearmi, ma così non è stato. Ci sono rimasta parecchio male, ma so di aver fatto tutto quello che potevo e che la colpa non è mia: speravo di aver superato il fattore "preferenze" una volta finito il liceo, ma scopro che pure all'università ci sono degli assistenti che ce la mettono tutta per non farti laureare. Ma sono serena, so di aver fatto tutto il possibile, di essermi ridotta praticamente alla clausura per questi esami e che la laurea è solo posticipata di due mesi, non di una vita.

Daniele continua a farsi sentire tramite messaggio, ma ora sono io a non volergli parlare. Continua a parlarmi di quanto tutto vada male in questo periodo, di come pensare a me gli faccia venir voglia e blablabla. Secondo me sta cercando di riavere quello che c'era prima che stessimo insieme, ma non accadrà. In tutto questo mi sono resa conto di quanto sia infantile e di quanto faccia i capricci quando qualcosa non va come lui aveva deciso. Rimango dell'idea che sarebbe potuta andare diversamente, ma ultimamente lo ringrazio per avermi lasciato.

E ora la parte peggiore.

Un paio di settimane fa mio cugino ha scoperto di avere un tumore. Lui, diciotto anni, praticante di canottaggio a livello agonistico, la persona dalla quale meno ti aspetteresti una cosa del genere, ha un tumore. Grave. E rapido.
Tutto è cominciato un giovedì, quando è andato in ospedale per togliere quella che il medico di base credeva fosse una ciste. Non è niente, ma togliamola per sicurezza, prima che si ingrossi e vada a interferire con le vene. Il giorno dopo, la chiamata dall'ospedale, il quale diceva di ritornare perché non è quello che si pensava che fosse. Si scopre che è un tumore, maligno, e si decide di riaprirlo per pulire la zona. Ora si sa che l'ultimo passaggio è stato una cazzata, perché ha "riattivato" le cellule tumorali che ora prolifereranno nella sua gamba, ma due settimane fa si pensava fosse la cosa giusta da fare. 
Lunedì è venuto a Milano, all'Istituto Oncologico e ha scoperto che dovrà fare minimo sei mesi di chemioterapia, che sarà dura, che perderà i capelli e, probabilmente, l'anno scolastico. Ed è stato messo di fronte alla scelta del dare il proprio sperma alla banca del seme pensando a un'ipotetica futura famiglia, perché con ogni probabilità rimarrà sterile.
Per me è stato un duro colpo. Non perché abbia con lui chissà quale rapporto, però mi dispiace così tanto. Pensare che già è un tipo chiuso e schivo, tutta questa faccenda non lo aiuterà di certo. 
Vorrei rendermi utile, ma non so come.

martedì 27 settembre 2011

Parlando di ipotetici corsi di lap dance

A: "E poi c'è il palo, ch'è meglio di un uomo!"
Abby: "Questa è da scrivere negli annali..."

sabato 24 settembre 2011

Come svegliarsi male controllando il cellulare

Daniele: "Brutta e cattiva... Ma se riuscissi a breve a salire a Milano... Ci vediamo?"

No, stronzo, non ci vediamo. Neanche quando c'era crisi hai avuto la decenza di salire, perché mai dovremmo vederci ora? Perché non mi lasci superare la cosa lasciandomi in pace?

Ovviamente non ho risposto.

martedì 20 settembre 2011

Un sabato lavorativo

Ragazzo alla fidanzatina: "Nooooo, hai le rughe sulla fronte!! Sembri una vecchia di vent'anni!"
Abby: "o_O
Perché, a vent'anni si è vecchi? E io che ne ho ventitré?"

Altro che sentirsi dare del lei per la prima volta. Questo è il vero shock del diventare grandi.

lunedì 12 settembre 2011

Sms del lunedì mattina

Abby: "Stanotte ho sognato che Dragan mi toccava le tette e litigavo con Laura, il tutto durante una lezione di teologia... Secondo te cosa significa?"
F.: "Che ti droghi."


[Sì, lo so, dovrei scrivere qualcosa di più. Ma è un periodo difficile. Quando avrò assimilato il tutto ricomincerò a scrivere qualcosa di decente.]

lunedì 5 settembre 2011

Una conversazione degna di questo nome, V

V.: "E a cosa sei giunta?"
Abby: "Che per ora non voglio più avere a che fare con gli uomini..."
V.: "Prova con i diciannovenni!"
Abby: "No, no, proprio zero: mi do alla castità fino alla laurea, così magari sono repressa e do il meglio di me. Sai, tipo tutti i poeti famosi che non scopavano quindi producevano capolavori..."
V.: "Ma smettila! E comunque quando meno te l'aspetti trovi quello che ti fa girare la testa... Magari in metropolitana..."
Abby: "No, ma guarda che sono seria, eh!
...
..
.
Va beh, magari non voglio ridurmi proprio come Leopardi."

domenica 4 settembre 2011

Una conversazione degna di questo nome, IV (v. riportata)

M: "Ho visto la Abby la scorsa settimana: mi sa che era ubriaca, continuava a ridere!"
I: "Na, è che da quando è tornata single è più allegra!"

Amici: mi vogliono brilla e zitella.

sabato 27 agosto 2011

Louis de Bernières

Love is a temporary madness, it erupts like volcanoes and then subsides. And when it subsides, you have to make a decision. You have to work out whether your roots have so entwined together that it is inconceivable that you should ever part. Because this is what love is. Love is not breathlessness, it is not excitement, it is not the promulgation of promises of eternal passion, it is not the desire to mate every second minute of the day, it is not lying awake at night imagining that he is kissing every cranny of your body. No, don’t blush, I am telling you some truths. That is just being “in love”, which any fool can do. Love itself is what is left over when being in love has burned away, and this is both an art and a fortunate accident.

mercoledì 24 agosto 2011

Trauer.

Quanto vicini si è stati a una bara? Lunedì ero in prima fila in chiesa, per la prima volta. Com'era giusto che fosse, facendo parte dei parenti più stretti.

Zita, la persona che m'ha dato la croce che porto al collo e che non tolgo mai. Perché è un cimelio di famiglia e va tramandato di generazione in generazione. Anche se tutt'oggi mi domando come mai abbia scelto proprio me.

È difficile spiegare cos'ho provato in quella situazione. Si sente qualcosa di estremamente forte, percepisci il dolore.
Sarà che da quando è morta Bea, e si parla del novantanove, mi sono sempre rifiutata di andare a un funerale, per non dover rivivere quelle emozioni. Che è un po' lo stesso motivo per cui non faccio più il bagno al lago, perché mi ricorda lei.

Ma la gente cresce, no? E quando inizi a perdere persone che conosci, a te care, il minimo che puoi fare è salutarle un'ultima volta.

domenica 21 agosto 2011

Un bambino, Thomas Bernhard

Mia madre cominciò in cuor suo a sistemare l'alloggio per i suoi genitori. Può venire una biblioteca magnifica, diceva. E in effetti fu una biblioteca magnifica quella che venne fuori dalla stanza posta a sud-est nella casa di Ettendorf già qualche settimana dopo che mia madre aveva pagato la caparra e i miei nonni si erano trasferiti. Grazie all'anticipo di un editore un falegname aveva avuto l'incarico di dare esecuzione a un progetto di mio nonno. Un camion pieno di libri e manoscritti si fermò davanti alla casa, gli scaffali furono riempiti. Fin dalla sua prima giovinezza, fin da Basilea, come sempre diceva, mio nonno aveva collezionato libri. Di soldi non ne avevano mai avuti, ma di libri sì, sempre di più.

sabato 20 agosto 2011

Quanto in là si può andare per un rifiuto?

Ho rifiutato un ragazzo. Principalmente perché lui è fidanzato da anni e io non ho intenzione di dare fastidio a nessuno. Il tradimento è una delle poche cose su cui non transigo, che sia fatto o subito.
Di risposta, lui ha iniziato a insultarmi, dandomi della testa di cazzo, dicendomi che non posso servire a nient'altro che scopare, dato che non ho altro da offrire e via dicendo.
Gli ho sempre risposto educatamente e cercando di rimanere calma, ma m'ha fatto male sentire quelle cose. Forse perché è una mia grande paura, quella di non riuscire a offrire nient'altro o che gli altri non vogliano nient'altro da me.
Ma, soprattutto, è normale arrivare a insultare una persona solo perché non ti dà quello che vuoi? Fin dove ci si può spingere per un rifiuto?

martedì 16 agosto 2011

Flatlandia, Edwin A. Abbott


Non si deve certo pensare, con questo, che le nostre Donne manchino di affetto. Ma purtroppo nel Sesso Debole la passione del momento predomina su ogni altra considerazione. Questa è naturalmente una conseguenza inevitabile della loro infelice configurazione. Dato che esse non hanno nemmeno la più piccola pretesa di un angolo, inferiori in questo anche all'infimo fra gli Isosceli, ne segue che sono del tutto prive di facoltà raziocinanti, e non hanno né potere riflessivo, né giudizio, né capacità di previsione, né, quasi, memoria. Perciò, nei loro attacchi di collera non guardano in faccia nessuno.

venerdì 12 agosto 2011

Le parole che avevo bisogno di leggere.

02/08/2011

Ciao Ely,

ti scrivo due righe perché ne sento il bisogno: sono scesa di sotto per prendere dei documenti Pro Loco e mi sono trovata davanti una scatola con scritto: Daniele e due date inizio e fine!

Sai che questa visione mi ha sconvolto! Mi sembrava un’urna funeraria forse per via delle date, e mi ha messo una malinconica tristezza dentro.

Nessuno deve permettersi di far soffrire la mia bambina, soprattutto se lei non ha nessuna colpa e ha cercato in ogni modo di offrire il suo amore.

Non ce l’ho con lui, però penso che non sia abituato ad amare; tu sei cresciuta in un ambiente colmo di armonia e amore, non solo da parte nostra ma di tutti quelli che hai vicino, per cui tu hai bisogno di sentirti amata e rispettata per la bella persona che sei

So che tu pensi che io non abbia mai slanci nei tuoi confronti ma la mia è una reazione a specchio: anche mia mamma non è mai stata così con me e io ha una certa difficoltà nel contatto fisico con gli altri, però penso tu senta quanto ti voglio bene, e vedere che soffri per amore fa soffrire anche me.

E’ un dolore immenso: sembra che il mondo si fermi e che tutto non abbia più alcuna valore, ma poi il tempo lenisce tutte le ferite, e quanto meno te lo aspetti trovi una persona che ti ama incondizionatamente, nella sua semplicità

Papà non era certo un tipo brillante, sia fisicamente che socialmente, ma quando incontri una persona che senti essere la tua esatta metà, la saprai riconoscere come è successo a noi due.

Se penso cosa abbiamo realizzato insieme in questi anni, se mi volto indietro penso che non avrei mai immaginato che nella nostra vita avremmo avuto una tale evoluzione.

Quindi cerca di superare serenamente il momento, anche se sembra un ostacolo enorme: vedrai che anche tu troverai chi ti porterà la serenità che meriti

Bacione

Mamma

mercoledì 27 luglio 2011

lunedì 25 luglio 2011

Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa...

Sono giorni che cerco un modo per esprimere quello che ho provato mettendo tutto ciò che mi collegava a lui in uno scatolone, quanto male m'ha fatto rileggere quell'unico biglietto con scritto "ti amo da impazzire". Ho accarezzato tutto un'ultima volta poi ho chiuso lo scatolone e ci ho scritto sopra, con l'indelebile, Daniele. E un pezzo di vita è stato archiviato.

Sabato ho scoperto che anche lui sta male, ma per il rifiuto di un'altra. La sua una su un milione, come l'ha definita lui. Se mi fa male? Certo, non credevo ci mettesse così poco a rimpiazzarmi.

Ma la vita va avanti, no? E io ho voglia di essere serena.

sabato 16 luglio 2011

December 21st, 2002, Brett Elizabeth Jenkins

It’s said it takes seven years

to grow completely new skin cells.

To think, this year I will grow

into a body you never will

have touched.

martedì 12 luglio 2011

Colpita e affondata.

Dice che da quando l'ho chiamato per chiedergli la pausa, lui non prova più niente per me. Come se avesse un interruttore al posto del cuore.

Dice di non volermi dire addio, ma alla fine è quello che ha fatto. Settecento chilometri di distanza aiutano molto a perdere i contatti, nonostante si stia parlando della persona con la quale si voleva condividere la propria vita.

Penso non sia vero che non provi più niente, fino a una settimana fa mi diceva di ricominciare. E abbiamo fatto l'amore, pur dopo la rottura, perché non riusciamo a smettere di stare vicini. E non era solo sesso, non sto cercando cose che non esistono per non smettere di sperare. C'era del sentimento, ne sono sicura.

Penso abbia deciso di chiudere semplicemente per aver lui l'ultima parola, per la voglia di fare una cattiveria gratuita. Altrimenti neanche m'avrebbe fatto scendere, m'avrebbe detto di evitare.

Un suo amico dice che ora siamo 1 a 1, palla al centro. E che in amore tutto è lecito.
Sarà, ma per quanto io continui ancora a crederci, vedo poche speranze.

domenica 3 luglio 2011

Grazie per aver scelto Trenitalia.

Giovedì 07/07/2011, ore 12:00, treno diretto Milano Centrale - Roma Termini.
O la va, o la spacca.

venerdì 1 luglio 2011

Cose da coinquilini

Ridiamoci su, ch'è meglio...
Per fortuna è rivolto ai coinquilini che usano l'altro bagno, altrimenti avrei fatto una strage se mi fossi ritrovata sulla porta questo proclama...!!

venerdì 24 giugno 2011

Sempre più giù.

L'esame non è andato. Il che significa che mi scala ancora la laurea. Scritti di merda che bloccano l'infinito e ci sono solo una volta a sessione.

Il colmo è stato consolare per due settimane una compagna di università perché "non lo passo, non lo passo" senza poter parlare d'altro, per poi scoprire che quella che è stata inculata sei tu. Mais c'est la vie. No?

Lui si fa sentire con qualche messaggio ogni tanto, ma inizio a pensa che non valga pena continuare ad aspettare una svolta. Lui non prende neanche in considerazione l'idea di salire per risolvere la situazione, anzi, s'aspetta che sia io a farlo.

In aggiunta, è già tanto se dormo un paio d'ore per notte.

Direi che è proprio un signor periodo, questo.

venerdì 10 giugno 2011

Certi sogni ritornano.

Mercoledì ho dato l'esame che deciderà se, finalmente, mi potrò laureare o se dovrò nuovamente rimandare questa formalità.

Era l'esame di lingua tedesca 3, per la cronaca, quello che dovrebbe certificare il livello C1 di conoscenza della lingua.

Ansia a parte - alla fine, è l'ultimo grande ostacolo - m'è servito.
L'esame è composto da quattro parti, più o meno difficili, ma non è quello il punto. L'ultima parte è la traduzione da e verso il tedesco. Mentre scrivevo dell'istituto Georg Eckert in italiano e di come gli italiani leggano più classici stranieri e opere contemporanee italiane in tedesco, nella mia mente - e, perché no, nel mio cuore - s'è riaccesa la scintilla della traduzione.
Per quanto fossero due ore interminabili per alcuni, a me non sono pesate. Tradurre mi piace, c'è poco da fare. Voglio lavorare con i libri, farne la mia vita.
M'è piaciuto riassaporare la passione di un tempo, ma ora sorge un dubbio: dove fare la specialistica in traduzione?

Milano è da escludere, ché la IULM è l'università delle veline.
Trieste è decisamente sopra le mie capacità.
Sede di Forlì dell'università di Bologna?
Roma? Ma lì c'è Lui e se non si sveglia non voglio andare a vivere nella sua stessa città.

Nell'attesa spero che qualcuno guardi giù e mi faccia passare l'esame...

sabato 4 giugno 2011

C'è che non c'è ma e non c'è se.

C'è che sono dieci-giorni-dieci che ho lasciato la persona con la quale volevo passare il resto della mia vita. Perché per lui ci sono sempre stata, nei momenti felici come in quelli tristi, ma mi stava dando per scontata, preferendo gli altri a me.

C'è che oggi ho capito che non lotterà per me, che continuerà a preferire le auto e i fine settimana al mare anziché cercare di farmi capire che ho sbagliato a lasciarlo, che non possiamo fare a meno l'uno dell'altra.

C'è che non sono ancora riuscita a laurearmi e farlo ora significa non sapere niente del futuro, perché pensavo di andare a vivere con lui, ma ora non ho certezze.

C'è che con questa crisi ho capito che posso contare su pochissime persone. Perché l'amica che mi chiama sorella mi lascia nel mio brodo a piangere e stare in piedi a sigarette per una settimana finché non ha bisogno lei di essere ascoltata. Perché l'amica dell'università va a scrivere sul suo sito che i miei non sono problemi fondamentali, ma solo i suoi lo sono.

C'è che i miei hanno fatto i salti di gioia quando hanno scoperto d'averlo lasciato, perché non l'hanno mai potuto sopportare e hanno sempre pensato che mi stesse solo usando.

C'è che faccio fatica ad arrivare a fine giornata. E la notte è ancora peggio, perché immancabilmente è nei miei sogni.

martedì 22 febbraio 2011

Che fine ha fatto Ms Abby?

La mia sessione d'esami è finita. Non gli esami, che spero finiranno nella prossima sessione in modo da potermi laureare a settembre. Finalmente.
E poi? Non lo so, ci penserò.
Nel mentre due lavori in attesa di conferma e tanto altro, ma ne parlerò poi.

Oggi, in uno dei miei raptus di ordine maniacale, ho riordinato tutti i libri che ho in camera. E sono tanti.
Guardo soddisfatta la mia opera: ora hanno un senso, una raison d'etre. Al tempo stesso, però, sorge una domanda: dove metterò i prossimi libri? Perché ne comprerò altri, nonostante me ne manchino un'infinità da leggere, e dove finiranno? Dovrò inventarmi qualcosa di nuovo, comprare altre mensole da mettere non-so-dove.

Ieri ho iniziato Che fine ha fatto Mr Y, regalo di un'amica per il mio compleanno e che sono riuscita solo ora a leggere. Non è male, ha i suoi pro e i suoi contro. Divaga un po' troppo per i miei gusti, usa un po' troppo il flusso di coscienza. Ma, al tempo stesso, è, in un certo senso, il tema che m'appassiona: un Faust rivisitato, una sete di conoscenza che ti porta oltre il limite.
Sono contenta di essere tornata a leggere. Gli esami m'hanno sfiancato, ti tolgono la passione per la lettura in un certo senso. Ti fanno vedere i libri sotto un aspetto troppo tecnico.
Non tutti, sia chiaro. Ho dato l'esame di letterature comparate, uno dei migliori corsi che abbia mai seguito. Oltre ai libri di teoria, c'erano anche i romanzi, con tema il viaggio nelle sue varie forme. Stupendo, vale la pena iscriversi alla Cattolica solo per seguire questo corso. Ovviamente gran parte del merito è del docente: si vede che ama quello che fa e ti spiega la letteratura inglese e comparata (io ho avuto la fortuna di seguire ben due suoi corsi) con tale trasporto che non puoi non amarla.

Diventerò mai così? Amerò mai a tal punto quello che faccio da trasmetterlo anche agli altri?

lunedì 7 febbraio 2011

Io so di (non) sapere

Abby scrive
ma tu sai quello che noi della casa sappiamo?

mattia scrive
ahahah
io penso di sapere quello che tu pensi che io sappia

Abby scrive
allora lo sappiamo?
però non dovrei saperlo

mattia scrive
ahahaha
infatti!
ma sarà proprio quello che intendo io??

Abby scrive
stiamo parlando di una bandista?
(ho una suggeritrice alle spalle che ti saluta)

mattia scrive
ahahahah
certo che si
saluta la suggeritrice
chiunque sia
anche se penso di saperlo!

Abby scrive
anche lei pensa che tu sappia

mattia scrive
ma allora sappiamo tutti!

Abby scrive
a quanto pare!
ma io non dovrei sapere, quindi zitto con chi sai tu!
ma sai, la casa è piccola, e gente che già sa mormora...

mattia scrive
so bene che tu non dovresti sapere, ma sapevo anche che sapevi per via di chi sapeva
bando alle stupidaggini..voglio un commento in una parola!

Abby scrive
volevo chiedertelo io!
la mia faccia è stata più o meno o_O

mattia scrive
ahahaahah
io avevo avuto delle "avvisaglie"
da conoscenti dell'alta valle

Abby scrive
ma quindi anche tu già sapevi prima di sapere?

mattia scrive
ho saputo di ben sapere!
in verità non ci ho mai creduto

Abby scrive
la tua reazione?

mattia scrive
felicemente sorpreso!

Abby scrive
ma chi prendi in giro?!

mattia scrive
..meglio:molto molto molto troppo sorpreso!!

Abby scrive
felicemente?!

mattia scrive
ahahahahahah

Abby scrive
così va già meglio

mattia scrive
certo helisabetta!
per la crescita demografica

Abby scrive
ci mancava un bambino ricciolino

mattia scrive
ahahahah
no dai dimmi qualche commento in più
cosa si vocifera in cds???

Abby scrive
che "la g'ha mea de coo"
comunque non riesco a togliermelo dalla testa, continuano a venirmi in mente mille domande
quando me lo dirà la sommergerò!

mattia scrive
ahahahahahahahaha
ma dovrai sforzarti di essere spontanea!
altrimenti capirà che sono domande meditate!

Abby scrive
ma va... sono domande legittime che verrebbero in mente a tutti
(suggerimento: sei proprio un uomo, non capisci un cazzo)
tipo: ma l'università? si sposa?

mattia scrive
puahahahaahahahahahahahahah
be questo gliel'ho chiesto anch'io

Abby scrive
vedi?!

mattia scrive
non la seconda però

Abby scrive
cos'ha risposto?!

mattia scrive
che vedrà quel che riuscirà a fare prima dell'estate
poi non so se pensi di sospendere per un anno
o continuare come può
(in realtà non so come)

Abby scrive
per un po' di mesi di sicuro...
c'è di buono che ha la madre a casa...

mattia scrive
più che altro non è una facoltà come la tua o la mia

Abby scrive
infatti
lo dice anche la suggeritrice

mattia scrive
che si sveli questa suggerirtice!ahahah
cmq erano entrambi molto felici

Abby scrive
immagino il daaaaaaaniiiiii

mattia scrive
be un punto a favore è che lui non è uno studente
e volendo una casa ce l'ha già

Abby scrive
ma voci dicono che il fratello si sposta nella casa nuova e loro rimangano a casa con i genitori...

mattia scrive
ahaha "voci"!!!
infatti: pesy ha detto che rosy così le ha proposto
ma il dani non è molto dell'idea

Abby scrive
posso capirlo
almeno andare nella casa nuova
un po' di intimità!

mattia scrive
infatti
la pesy però non ne vuol sapere della cavargna

Abby scrive
ma non in cavargna!
la casa che stanno mettendo a posto di fronte alla loro

mattia scrive
certo helisabetta!compresi

Abby scrive
e allora spiegati meglio

mattia scrive
:)
frase detta dal dani: "non ho deciso io e di preciso non si sa, ma è stato deciso di rimanere qua!"

Abby scrive
uhm.

mattia scrive
poi ti dirà la pesi quando ti porterà la lieta novella
cmq io li ho trovati entrambi molto contenti
e con lo spirito "..tutto il resto si risolverà"

Abby scrive
ma sempre le voci mi dicono che, a loro parere, non ha ancora realizzato
però ti ripeto, io non l'ho più vista...
comunque, se aspetta ancora un po', mi sa che arriverà prima la novella di lei

mattia scrive
ahahahahah
questa è bella!
io l'ho vista sia ieri sia sabato
mi pare entusiasta ma con i piedi per terra
se comprendi cosa intendo

Abby scrive
sì, sì... comprendo

mattia scrive
io sono davvero contento per loro
ma mi sono chiesto: come è possibile
che la pesi, così determinata a voler finire i suoi studi
non abbia "programmato" meglio i tempi???

Abby scrive
anch'io l'ho pensato!

mattia scrive
non sono due 16enni
a certe cose bisognerebbe stare attenti!
a meno che..

Abby scrive
dici che è voluto? non penso
da quanto m'ha detto martina hanno voluto correre il rischio perché lei pensava di non essere nel periodo fertile...

mattia scrive
ah ecco
questi erano particolari a me sconosciuti!

Abby scrive
allora io so qualcosa che tu non sai!

mattia scrive
sapevo che avresti saputo più di me da chi sapendo non avrebbe taciuto!ahahahahah

Abby scrive
ahahah

venerdì 21 gennaio 2011

Beat generation

Carolyn e Neal Cassady.
Jack Kerouac dietro la macchina fotografica.

giovedì 20 gennaio 2011

Ma Milan l'è on gran Milan.

Ultimamente non rimango molto a Milano. Principalmente perché ci sono gli esami e voglio avere meno distrazioni possibili.
In realtà, è che il clima in casa non mi piace molto. La situazione è diventata, anno dopo anno, sempre più invivibile. In realtà, non è che ci siano tutti questi litigi, anzi. Penso che questo sia dovuto al fatto che siamo principalmente donne e agiamo per vie traverse.
Invidio gli uomini: si dicono le cose in faccia, litigano, magari arrivano anche ad alzare le mani, ma poi è tutto finito.
Ci sono queste tre che pretendono senza dare nulla in cambio. Anzi, più che pretendere, mettono paletti: questo non si fa, il mio letto non si tocca, questo è solo mio e blablabla.
Ragazze, SVEGLIATEVI! Avete vent'anni e sembrate delle pensionate! Alle 22.30 si spegne la luce e bisogna fare silenzio, alle 7.30 bisogna alzarsi per studiare. Per carità, non farete la mia fine di studentessa fuori corso, però rimpiangerete questi anni non vissuti, ve l'assicuro.
Non dico di fare chissà cosa, anzi. Però viviamo in una grande città che offre di tutto: arte, musica, moda, tecnologia... ce n'è per tutti i gusti!
Uscite dalla vostra prigione dorata: c'è un mondo da scoprire, là fuori.

lunedì 10 gennaio 2011

mercoledì 5 gennaio 2011

Anno nuovo...?

Non sono una persona che in genere scrive/fa/pensa i propositi per l'anno nuovo, semplicemente perché sono realista e so che non sarò mai in grado di mantenerli.
Però mi sono detta che dovrei ricominciare a scrivere qui. Non per qualche strano dovere morale, ma perché mi manca. Alla fine, è sempre stato il mio "angolino" accogliente, quello dove c'è la poltrona vicino al camino, dove accoccolarsi e leggere un buon libro.
Sono a casa con una mezza influenza. Lui è dovuto tornare a Roma l'altro ieri. Ogni volta un pezzo di cuore va via con lui. Non posso farci niente, penso seriamente di voler vivere con Lui, di passare il resto della vita insieme.
Oggi, facendo qualcosa di simile al riordinare, ho ritrovato un quadernetto datato 2004. Sì, proprio un quadernetto, di quelli che si usano a scuola, con le pagine azzurre della Smemoranda.
Le Smemoranda saranno ancora di moda? Bah... Io per i cinque anni del liceo ho usato solo quell'agenda, chissà se lo fanno anche i ggggggiovani di oggi.
Comunque. Parentesi malinconica a parte. Su quel quadernetto trascrivevo i messaggi che ci mandavamo. Sì, sempre con Lui. Ci conosciamo da talmente tanto tempo che sembra strano non essere corsi l'uno nelle braccia dell'altra prima.
Rileggendoli un senso di dolcezza e di tepore mi ha attraversato il corpo. Ai tempi ci conoscevamo solo da un paio d'anni, eppure eravamo già così legati. Un legame strano, particolare, unico.
Eppure eccoci qua, ancora io e Lui.
Noi.